Besta deild kvenna
Besta deild kvenna | |
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Sport |
|
Tipo | Club |
Paese | ![]() |
Organizzatore | KSÍ |
Titolo | Campione d'Islanda |
Cadenza | annuale |
Apertura | maggio |
Chiusura | settembre |
Partecipanti | 10 |
Formula | Girone all'italiana |
Retrocessione in | 1 Deild Kvenna |
Sito Internet | Sito ufficiale |
Storia | |
Fondazione | 1972 |
Detentore | Valur |
Record vittorie | Breiðablik (18) |
Ultima edizione | Besta deild kvenna 2023 |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La Besta deild kvenna, già Úrvalsdeild kvenna o anche Pepsideild kvenna per ragioni di sponsorizzazione, è la massima serie del campionato islandese femminile di calcio ed è posta sotto l'egida della Federcalcio islandese (KSÍ). La prima stagione fu nel 1972 e attualmente partecipano 10 squadre. Il torneo ha cadenza annuale, con inizio a primavera inoltrata (aprile-maggio) e termine a fine estate (settembre-ottobre). Il Breiðablik è la squadra che ha vinto il maggior numero di campionati (17) mentre quella campionessa d'Islanda in carica (2023) è il Valur.
Storia
La prima edizione della massima serie islandese si tenne nel 1972 e vi de la vittoria dell'FH, che seppe poi replicarsi altre tre volte negli anni successivi[1]. Sul finire degli anni settanta iniziò il dominio del Breiðablik, che vinse il campionato per sei volte in sette anni[1]. Riuscì a replicarsi negli anni novanta, vincendo nuovamente sei campionati in sette anni[1]. Gli anni duemila videro prima il dominio del Valur con sette titoli conquistati e poi i successi dello Stjarnan[1].
Dall'edizione 2022 il torneo ha assunto la nuova denominazione Besta deild kvenna, seguendo la denominazione del massimo livello maschile nazionale ribradizzato in Besta deild karla.[2]
Formato
Dalla sua istituzione il campionato cambiò più volte, sia come denominazione che come quantità di squadre partecipanti e formato del torneo.
Nel campionato inaugurale del 1972 erano otto le squadre iscritte, che si affrontarono in due distinti gironi prima che le rispettiva prima classificate si incontrassero nella finale in cui l'FH vinse per 2-0. Nel 1976 solo cinque squadre si iscrissero alla competizione, di conseguenza la disposizione a gironi fu abbandonata e le squadre disputarono un'unica divisione in un girone all'italiana con partite di andata e ritorno. Negli anni successivi, a causa della mancanza di allenamento, di accesso ai campi in erba e di programmi giovanili scarsi o inesistenti, le squadre iscritte si ridussero progressivamente fino ad arrivare al campionato 1980 con sole tre squadre iscritte.
La stagione successiva (1981) vide un'inversione di tendenza, vedendo l'iscrizione di cinque nuove squadre e l'istituzione della prima edizione della Coppa islandese di calcio femminile.[3], tuttavia già un anno dopo le iscritte erano tornate a sei. Nel 1984 il formato tornò a due fasi, con una prima a due gironi, di sei e quattro squadre, dove si affrontarono per determinare la prima classificata in entrambi per poi scontrarsi in finale per l'assegnazione del titolo.
Tra il 1985 e il 1993 le squadre iscritte variarono dalle sei del 1990, alle sette dei campionati 1986, 1989 e 1993, e otto nei restanti, mantenendo la formula a girone unico, per poi riprendere la formula con otto squadre partecipanti dal campionato 1994 al 2006 e mutando la denominazione, assumendo Úrvalsdeild kvenna dalla stagione 1995 con 1. deild a indicare il secondo livello.
Il campionato 2007 fu una stagione di transizione con nove squadre iscritte, ma dal successivo le società passarono a dieci, numero che non calò più negli anni successivi, il cui format era un girone all'italiana con partite di andata e ritorno, per un totale di 18 giornate.
Il sistema di assegnazione del punteggio prevede 3 punti per la squadra vincitrice dell'incontro, 1 punto a testa in caso di pareggio e nessun punto per la squadra sconfitta. Al termine del campionato la prima classificata è campione d'Islanda e accede, con la seconda classificata dal campionato 2020, alla UEFA Women's Champions League della stagione successiva. La nona e la decima classificata retrocedono in 1. deild kvenna.
L'ultima modifica al regolamento venne introdotta nel campionato 2023, con il ritorno a due fasi, con le prima sei che accedono alla poule scudetto e le restanti alla poule salvezza con due retrocessioni per le ultime due classificate.
Le squadre
Organico attuale
Al campionato 2023 hanno partecipato le seguenti dieci squadre:
Breiðablik
FH Hafnarfjarðar
ÍBV Vestmannæyja
Keflavík
Selfoss
Stjarnan
Tindastóll
Þór/KA
Þróttur
Valur
Albo d'oro
- 1972
FH Hafnarfjarðar
- 1973
Ármann
- 1974
FH Hafnarfjarðar
- 1975
FH Hafnarfjarðar
- 1976
FH Hafnarfjarðar
- 1977
Breiðablik
- 1978
Valur
- 1979
Breiðablik
- 1980
Breiðablik
- 1981
Breiðablik
- 1982
Breiðablik
- 1983
Breiðablik
- 1984
ÍA Akranes
- 1985
ÍA Akranes
- 1986
Valur
- 1987
ÍA Akranes
- 1988
Valur
- 1989
Valur
- 1990
Breiðablik
- 1991
Breiðablik
- 1992
Breiðablik
- 1993
KR Reykjavík
- 1994
Breiðablik
- 1995
Breiðablik
- 1996
Breiðablik
- 1997
KR Reykjavík
- 1998
KR Reykjavík
- 1999
KR Reykjavík
- 2000
Breiðablik
- 2001
Breiðablik
- 2002
KR Reykjavík
- 2003
KR Reykjavík
- 2004
Valur
- 2005
Breiðablik
- 2006
Valur
- 2007
Valur
- 2008
Valur
- 2009
Valur
- 2010
Valur
- 2011
Stjarnan
- 2012
Þór/KA
- 2013
Stjarnan
- 2014
Stjarnan
- 2015
Breiðablik
- 2016
Stjarnan
- 2017
Þór/KA
- 2018
Breiðablik
- 2019
Valur
- 2020
Breiðablik
- 2021
Valur
- 2022
Valur
- 2023
Valur
Statistiche
Titoli per squadra
Squadra | Titoli | Anni |
---|---|---|
![]() | 18 | 1977, 1979, 1980, 1981, 1982, 1983, 1984, 1990, 1991, 1992, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2005, 2015, 2018, 2020 |
![]() | 14 | 1978, 1986, 1988, 1989, 2004, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2019, 2021, 2022, 2023 |
![]() | 6 | 1993, 1997, 1998, 1999, 2002, 2003 |
![]() | 4 | 1972, 1974, 1975, 1976 |
![]() | 4 | 2011, 2013, 2014, 2016 |
![]() | 3 | 1984, 1985, 1987 |
![]() | 2 | 2012, 2017 |
![]() | 1 | 1973 |
Note
- ^ a b c d e f (EN) Albo d'oro Úrvalsdeild kvenna, su rsssf.com. URL consultato il 30 giugno 2016.
- ^ (IS) Helga Margrét Höskuldsdóttir, Nýtt vörumerki með rætur íslenskri knattspyrnusögu, su ruv.is, 24 febbraio 2022. URL consultato il 9 ottobre 2023.
- ^ (IS) Bylgja Eybjörg Arnarsdóttir, Kvennaknattspyrna í Evrópu: Saga og þróun (PDF), su skemman.is, National and University Library of Iceland, p. 22. URL consultato il 9 ottobre 2023.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- (EN, IS) Sito ufficiale, su ksi.is.
- Scheda, su it.uefa.com.
- (EN) Scheda, su rsssf.com.
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