Cesare Algranati

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Cesare Algranati al suo tavolo nella sede de L'Avvenire d'Italia.

Cesare Algranati (Ancona, 18 dicembre 1865 – Bologna, 31 gennaio 1925) è stato un giornalista italiano.

Biografia

Nacque ad Ancona nel 1865. Ebreo, si convertì al cattolicesimo nel 1887, e fra il 1890 e il 1892 cominciò a collaborare a periodici cattolici, quali La libertà cattolica di Napoli e l'Osservatore cattolico di Milano. Chiamato nel 1893 a dirigere l'Italia Reale di Torino, si legò al gruppo dei giovani cattolici democratici del Piemonte e passò a dirigere il loro giornale, Democrazia cristiana.[1]

Nel 1899 divenne direttore del quotidiano La Patria di Ancona, organo ufficiale dell'Opera dei Congressi nelle Marche, e nel luglio 1902 di L'Avvenire d'Italia di Bologna, che diresse per molti anni. Nel 1907 fondò il settimanale satirico Il Mulo, di ispirazione cattolica e anti-socialista, che contrappose al socialista e anticlericale L'Asino.[2]

Nel 1915 lasciò la direzione de L'Avvenire d'Italia e del Mulo, restando comunque a Bologna, ove pubblicò una serie di periodici settimanali d'indole religiosa e di propaganda cattolica, quali La Semente, Il Sementino e la Vita Femminile, che provvide a redigere quasi per intero.

Morì a Bologna il 31 gennaio 1925. Poche settimane prima (4-5 gennaio 1925) Il Mulo era stato soppresso dal regime fascista, a cui era diventato ostile in seguito agli omicidi del deputato Giacomo Matteotti e del sacerdote Giovanni Minzoni.[3]

Opere

  • Nella tribù di Giuda, Fassicomo e Scotti, Genova, 1895.

Note

  1. ^ ALGRANATI, Cesare in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato l'8 giugno 2020.
  2. ^ 10 settembre 1907. Il giornale "Il Mulo", su Bologna Online, Biblioteca Salaborsa. URL consultato il 2 aprile 2022.
  3. ^ Algranati Cesare, su Storia e Memoria di Bologna. URL consultato il 2 aprile 2023.

Collegamenti esterni

Predecessore Direttore dell'Avvenire d'Italia Successore
Filippo Crispolti 5 luglio 1902 - gennaio 1915 Paolo Cappa
Controllo di autoritàVIAF (EN) 297064475 · ISNI (EN) 0000 0004 0189 2151 · SBN LO1V162924 · WorldCat Identities (EN) viaf-297064475
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