Chiara Isabella Gherzi

Angela Maria Gherzi, nota anche come venerabile Chiara Isabella Gherzi (Pontedecimo, 25 ottobre 1742 – Gubbio, 27 ottobre 1800), è stata una monaca cristiana, badessa e mistica italiana, "una delle figure religiose più illustri del XVIII secolo genovese".[1]

Biografia

Figlia di Francesco Maria Gherzi e Maria Benedetta Parodi, perse la madre a soli otto anni e fu quindi educata dalla matrigna Gaetana Chiappara. Della sua famiglia, popolarmente detta "la famiglia dei santi" per il gran numero di religiosi e sacerdoti che ne uscirono,[2] due fratelli divennero sacerdoti, altri due frati cappuccini e tre sorelle si fecero monache di clausura come lei nel monastero delle clarisse urbaniste della Santissima Trinità di Gubbio.[3] Qui, superando l'opposizione dei genitori,[4] Angela Maria entrò nel 1758 e l'8 dicembre vestì l'abito monacale assumendo il nome di Chiara Isabella dell'Immacolata; a un anno di distanza celebrò la solenne professione religiosa.

Nel 1778 fu eletta badessa a 36 anni di età e tale rimase per ventidue anni fino alla morte. Nel 1782 fu colpita da una malattia che durerà per 18 anni, ossia fino alla morte.[5]

Le sue riflessioni sono raccolte in diversi scritti, quali le quattro Relazioni spirituali o le moltissime lettere, pubblicati solo in parte e pervenutici in forma sia di manoscritti autografi sia, più raramente, di testi da lei dettati.[6] Tra i suoi scritti autografi inediti figurano i Propositi spirituali.

Culto

Gubbio, statua di Sant'Ubaldo posta accanto al monastero della Santissima Trinità.

Godendo fama di santità mentre era ancora in vita anche presso diversi cardinali - tra cui i segretari di stato Francesco Saverio de Zelada e Giulio Maria della Somaglia nonché lo stesso Gregorio Chiaramonti, il futuro papa Pio VII - nel novembre 1806 il vescovo di Gubbio Ottavio Angelelli iniziò il processo per la sua beatificazione che, dopo l'escussione dei testimoni, si concluse esattamente un anno più tardi. All'epoca tuttavia il territorio pontificio venne sconvolto dall'invasione e occupazione francese che cessò solo nel 1814 e la trasmissione del processo di beatificazione di suor Chiara Isabella alla Congregazione dei riti romana poté avvenire solo nel 1820, dove la fase del cosiddetto "processo apostolico" si svolse dal 1822 al 1833.[7] La Gherzi venne poi proclamata "venerabile" il 13 novembre 1894 da papa Leone XIII.

Successivamente le clarisse "della Trinità" commissionarono la realizzazione di un quadro raffigurante Dio Padre e Chiara Isabella Gherzi, che attualmente è custodito nel convento di San Girolamo poco sopra Gubbio, a metà costa del monte Ansciano, dove le suore hanno traslocato nel 2001 trasferendovi anche la tomba della venerabile.[8] A Pontedecimo, invece, a Chiara Isabella Gherzi è stata intitolata la scuola dell'infanzia del quartiere, mentre una targa commemorativa è stata apposta sulla facciata della sua casa natale, che anticamente era stata la sede del Capitanato del popolo.

Note

  1. ^ Venerabile Chiara Isabella Ghersi Archiviato il 6 marzo 2016 in Internet Archive..
  2. ^ Semeria, op. cit., p. 363.
  3. ^ Casa natale della venerabile Isabella Gherzi Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive..
  4. ^ Il padre in particolare non volle neppure condurla in convento, dove fu perciò accompagnata dallo zio don Giambattista e dalla matrigna.
  5. ^ Cfr. Nuovi prodigi di grazia del Dio Redentore nella Venerabile Serva di Dio Suor Chiara Isabella Gherzi dell’Immacolata Concezione” distribuiti e descritti in cinque libri da Un Minore Riformato, Assisi, Tipografia Sgariglia, 1838 che scrive: "Correa il quart’anno del suo governo. Il dottor Panichi, da cui venne nei primi tempi curata, ne descrive i primi assalimenti così: “La malattia, che condusse all’estremo dei suoi giorni Suor Chiara Isabella, fu quella stessa, ch’era incominciata fin dal 1783, che non l’abbandonò giammai, e che di mano in mano si andò aggravando. Da principio si manifestò con un carattere dissenterico dell’ultimo grado, cioè col sangue in copia, con tenesmo, e col farsi vedere nelle fecce dei mucchi, e dei ben lunghi spogli degl’intestini irritati ed escoriati. Un altro medico attestò, che il male (alla fine) si mise in mostra con emicrania, ed attacco di gola: cui poscia si unirono attrazioni, convulsioni, e febbre continua. Come preliminare del morbo (c’è sempre) la terribile dissenteria".
  6. ^ Cfr. Chiara Augusta Lainati (a cura di), Temi spirituali dagli scritti del Secondo ordine francescano, Assisi, Tip. Porziuncola, 1970, vol. I, pp. 34, 98, 246, 248, 262, 401, 429, 558, 584, 643, 653.
  7. ^ Giovanni da Capistrano, op. cit., p. 407.
  8. ^ Le clarisse "della Trinità" si trasferiscono a San Girolamo, 6 luglio 2001.

Bibliografia

  • Congregazione dei riti, Eugubina beatificationis, et canonizationis Ven. Servae Dei soror. Clarae Isabellae Gherzi abbatissae in Ven. Monasterio Sanctissimae Trinitatis Civitatis Eugubii Ordinis S. Clarae - Positio super non cultu, Roma, Tipografia della Camera Apostolica, 1823.
  • Congregazione dei riti, Eugubina beatificationis et canonizationis Ven. Servae Dei Clarae Isabellae Gherzi abbatissae ex ordine S. Clarae in Ven. Monasterio Sanctissimae Trinitatis Eugubii - Positio super validitate processuum, Roma, Tipografia della Camera Apostolica, 1834.
  • Giovanni da Capistrano, Nuovi prodigi di grazia del Dio Redentore nella venerabile serva di Dio suor Chiara Isabella Gherzi dell´Immacolata Concezione gia abbadessa nel Monastero delle Clarisse detto della SS. Trinità in Gubbio, Assisi, Sgariglia, 1838. 2ª ed. corretta: Parma, Carmignani, 1840.
  • Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna, Torino, Maspero, 1840, vol. 7º, pp. 696–697.
  • Giovanni Battista Semeria, Secoli cristiani della Liguria, ossia Storia della metropolitana di Genova, delle diocesi di Sarzana, di Brugnato, Savona, Noli, Albenga e Ventimiglia, Torino, Chirio e Mina, 1843, vol. 1º, pp. 363–364.
  • Giovanni Francesco da Marassi, Vita della venerabile serva di Dio sr. Chiara Isabella Ghersi da Pontedecimo Ligure. Abbadessa clarissa nel monastero della SS. Trinità di Gubbio, Genova, Tip. della gioventù, 1875 (recensione in La Civiltà cattolica, vol. 9, parte 1, 1876, p. 330).
  • Congregazione dei riti, Eugubina beatificationis et canonizationis Ven. Servae Dei Clarae Isabellae Gherzi abbatissae ex ordine Sanctae Clarae in Ven. Monasterio Eugubino SSmae. Trinitatis - Positio super virtutibus, Roma, Tipografia Vaticana, 1881.
  • Congregazione dei riti, Eugubina beatificationis et canonizationis Ven. Servae Dei Clarae Isabellae Gherzi abbatissae ex ordine Sanctae Clarae in Ven. Monasterio Eugubino SSmae. Trinitatis - Nova positio super virtutibus, Roma, Tipografia Monaldi, 1885.
  • Congregazione dei riti, Eugubina beatificationis et canonizationis Ven. Servae Dei Clarae Isabellae Gherzi abbatissae ex ordine Sanctae Clarae in Ven. Monasterio Eugubino SSmae. Trinitatis - Novissima positio super virtutibus, Roma, Tipografia Artificium a S. Josephi, 1894.
  • Emilio Rollero, L'Agnello di Gubbio: ven. suor Chiara Isabella Ghersi, Genova, Scuola tip. Derelitti, 1941.
  • Epifanio Urbani OFM, Ti farò mia sposa. La venerabile Chiara Isabella Gherzi clarissa del Monastero SS. Trinita in Gubbio, Assisi, Porziuncola, 1993.
  • Mauro Papalini, La sposa del supremo monarca. Alcune considerazioni sulla vita interiore della ven. Chiara Isabella Ghersi, clarissa urbanista, abbadessa del monastero della SS.ma Trinità di Gubbio, in Aleksander Horowski (a cura di), All'ombra della chiara luce, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 2005, pp. 233–266. ISBN 88-88001-35-2 (recensione).

Collegamenti esterni

  • Biografia della Venerabile Chiara Isabella Ghersi.
  • Santi e beati, su santiebeati.it.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 5232148451581915970004 · BAV 495/140157 · LCCN (EN) no2016169171
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