De imperio Cn. Pompei

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Abbozzo antica Roma
Orazione a favore della legge Manilia sul comando di Gneo Pompeo
Titolo originaleOratio pro lege Manilia de imperio Cn. Pompei
AutoreMarco Tullio Cicerone
1ª ed. originale66 a.C.
Genereorazione
Sottogenerepolitica
Lingua originalelatino
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L'Oratio pro lege Manilia de imperio Cn. Pompei (Orazione in difesa della Legge Manilia sul supremo comando di Gneo Pompeo), meglio nota semplicemente come Pro lege Manilia o De imperio Cn. Pompei, è la prima orazione politica pronunciata dall'oratore romano Marco Tullio Cicerone (66 a.C.), a difesa della Lex Manilia, che affidava il supremo comando a Gneo Pompeo nella guerra contro Mitridate VI, re del Ponto, e Tigrane II.

Contesto storico

Nel 66 a.C., Cicerone pronunciò il suo primo discorso politico, Pro lege Manilia de imperio Cn. Pompei, in favore del conferimento dei pieni poteri a Pompeo per la guerra mitridatica. In questa occasione Pompeo era appoggiato dai cavalieri, interessati alla rapida risoluzione della guerra in Asia, mentre gli era contraria la maggioranza del senato.[1] Il motivo dell'impegno di Cicerone in una causa ostile all'alta aristocrazia (che d'altronde era restìa ad accoglierlo tra le proprie file) sta nell'importanza che essa aveva per i pubblicani e gli affaristi, minacciati nei loro interessi da Mitridate VI. La provincia dell'Asia Minore, minacciata dal sovrano del Ponto, era, infatti, particolarmente attiva dal punto di vista dell'economia e del commercio.

Note

  1. ^ Plutarco, Cicerone, 9,4-7
Controllo di autoritàVIAF (EN) 5349153834756964450000 · BAV 492/6508 · LCCN (EN) nr98003901 · GND (DE) 4340136-3 · BNF (FR) cb17854529m (data) · J9U (ENHE) 987007374189605171
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