Dichiarazione di Augusta

Dichiarazione di Augusta
Titolo estesoMemorial of Augusta County Committee, May 10, 1776
Statobandiera Colonia della Virginia
Tipo leggeDichiarazione
Promulgazione10 maggio 1776
A firma diComitato della Contea di Augusta

La Dichiarazione di Augusta, o Memorial of Augusta County Committee, May 10, 1776 (in italiano Memoriale del Comitato della Contea di Augusta del 10 maggio 1776), fu una dichiarazione presentata alla Quinta Convenzione della Virginia a Williamsburg, in Virginia, il 10 maggio 1776. La Dichiarazione annunciava la necessità per le Tredici Colonie di formare un'unione permanente e indipendente di stati e un governo nazionale separato dalla Gran Bretagna, con la quale le Colonie erano in conflitto.

Antefatti

Quando la Quinta Convenzione della Virginia si riunì il 6 maggio 1776, l'indipendenza era una questione di primaria importanza. Diversi delegati avevano già ricevuto istruzioni dalle loro contee per perseguire l'indipendenza, e altri erano arrivati con risoluzioni per l'indipendenza in mano. La Dichiarazione di Augusta fu la prima dichiarazione ufficiale sull'argomento, presentata da Thomas Lewis, a nome del Comitato di sicurezza della Contea di Augusta, Virginia, il 10 maggio. Cinque giorni dopo, il 15 maggio, la Convenzione dichiarò la Virginia completamente indipendente dalla Gran Bretagna e chiese documenti statali (una dichiarazione dei diritti e una costituzione), alleanze estere e una confederazione delle colonie. Queste risoluzioni furono inoltrate al Secondo congresso continentale e presentate nella Risoluzione di Lee, che diede inizio alla stesura, rispettivamente, della Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America, del Trattato Modello (politica estera) e degli Articoli della Confederazione (la prima costituzione degli Stati Uniti d'America).

Sebbene la legislazione di diverse contee e colonie americane avesse chiesto o incoraggiato l'indipendenza dalla Gran Bretagna, nessuna lo aveva fatto proponendo allo stesso tempo né un'unione formale delle colonie come stati né un governo nazionale. La Dichiarazione di Augusta chiedeva entrambe le cose, che le colonie avrebbero poi adottato nella creazione degli Stati Uniti d'America con gli Articoli della Confederazione e, in definitiva, la Costituzione degli Stati Uniti. Lo studioso di storia della Virginia Hugh Blair Grigsby afferma che la Dichiarazione di Augusta "merita di essere considerata la Magna Charta dell'Ovest" per il suo precedente nel richiedere questa forma di governo.[1]

Si presume che il documento sia un'opera perduta, di cui rimane solo un riassunto conservato negli appunti del diario ufficiale della Quinta Convenzione della Virginia.

contenuto

Il 10 maggio 1776, Thomas Lewis presentò la Dichiarazione di Augusta alla Quinta Convenzione della Virginia, a nome del Comitato di Sicurezza della Contea di Augusta, Virginia. I dettagli specifici della dichiarazione sono sconosciuti, poiché attualmente è considerata un'opera perduta.[2] Il riassunto del documento è stato registrato nel diario della Convenzione in questi termini:

(EN)

«A representation from the committee of the county of Augusta was presented to the Convention, and read: setting forth the present unhappy situation of the country, and, from the ministerial measures of vengeance now pursuing, representing the necessity of making the confederacy of the United Colonies the most perfect, independent, and lasting; and of framing an equal, free, and liberal government, that may bear the test of all future ages.»

(IT)

«È stata presentata alla Convenzione una dichiarazione del comitato della contea di Augusta, ed è stata letta: esponendo l'attuale infelice situazione del Paese e, a partire dalle attuali misure di vendetta ministeriale, rappresentando la necessità di rendere la confederazione delle Colonie Unite la più perfetta, indipendente e duratura; e di elaborare un governo equo, libero e liberale, che possa resistere alla prova di tutte le età future.»

Questa fu la prima proposta ufficiale per la creazione di un'unione permanente e indipendente di Stati e di un governo nazionale da parte di una qualsiasi delle Tredici Colonie.[1][2][3]

Note

  1. ^ a b Grigsby 1890 2, p. 66.
  2. ^ a b Grigsby 1855, p. 110.
  3. ^ (EN) Robert Clarke, Proceedings of the Scotch Irish Congress, Volume 2, Cincinnati (Ohio), Scotch-Irish Society of America, 1899, p. 233.

Bibliografia

  • (EN) Hugh Blair Grigsby, The History of the Virginia Federal Convention of 1788: with some account of some eminent Virginians of that era who were members of the body, Richmond (Virginia), Virginia Historical Society, 1890. URL consultato il 23 aprile 2020.
  • (EN) Hugh Blair Grigsby, The Virginia Convention of 1776, Richmond : J.W. Randolph, 1855, OCLC 3886825. URL consultato il 23 aprile 2020.
  • (EN) Hugh Blair Grigsby, Washington and Lee University (1890). Historical Papers, Volumes 1-2, Lexington (Virginia), The New York Public Library, 1890, p. 88. URL consultato il 23 aprile 2020.
  • (EN) Jensen, Merrill, The Founding of a Nation: A History of the American Revolution, 1763–1776, New York, Oxford University Press, 1968.
  • (EN) William Van Schreeven, Robert Scribner e Brent Tarter, Revolutionary Virginia, the road to independence, vol. 7. Independence and the Fifth convention, Charlottesville (Virginia), University Press of Virginia, 1973, OCLC 802770.
  • (EN) Virginia House of Delegates, The Proceedings of the Convention of Delegates Held at the Capital, in the City of Williamsburg, in the Colony of Virginia, on the 6th of May, 1776., Richmond (Virginia), Virginia House of Delegates, 1776. URL consultato il 23 aprile 2020.
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