Medicamina faciei femineae
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Medicamina faciei feminae | |
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Titolo originale | De medicamine formae foeminae |
Antichi unguentaria romani per cosmetici | |
Autore | Publio Ovidio Nasone |
1ª ed. originale | 1 a.C.-8 d.C. |
Genere | elegia |
Lingua originale | latino |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il Medicamina faciei femineae (o De medicamine formae foeminae) è un poemetto di Ovidio sui cosmetici delle donne.
La breve opera, poco più che un'elegia (si compone di cento versi), dà alle donne della nobiltà romana galanti precetti sull'uso di cosmetici, con uno stile adatto ad un ambiente salottiero. Il poemetto doveva avere forse più ampio respiro ed è indicativo del desiderio, da parte del poeta, di aderire al gusto del tempo per la poesia didascalica.
Il Medicamina faciei è lontano dalla poesia soggettiva ed è influenzato da modelli alessandrini; l'opera, dedicata alla precettistica erotica, precede l'Ars amatoria, in cui Ovidio tratta a fondo il tema dell'amore.
V · D · M | ||
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Opere giovanili | Amores · Medea · Heroides · Ars amatoria · Medicamina faciei femineae · Remedia amoris | Ovidio 43 a.C.-18 d.C. |
Opere della maturità | Le metamorfosi · Fasti | |
Opere dell'esilio | Tristia · Epistulae ex Ponto · Ibis | |
Opere incerte e spurie | Halieutica · Consolatio ad Liviam · Nux |
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