Mio zio

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Mio zio
Jacques Tati in una scena del film
Titolo originaleMon oncle
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia, Italia
Anno1958
Durata110 min
Rapporto1,37:1
Generecommedia
RegiaJacques Tati
SoggettoJacques Tati, Jacques Lagrange e Jean L'Hôte
SceneggiaturaJacques Tati, Jacques Lagrange e Jean L'Hôte
ProduttoreJacques Tati, Fred Orain
Casa di produzioneSpecta Films, Gray-Film, Alter Films, Film del Centauro, Cady Films
FotografiaJean Bourgoin
MontaggioSuzanne Baron
MusicheFranck Barcellini e Alain Romans
ScenografiaHenri Schmitt
CostumiJacques Cottin
TruccoBoris De Banow
Interpreti e personaggi
  • Jacques Tati: monsieur Hulot
  • Jean-Pierre Zola: monsieur Arpel
  • Adrienne Servantie: madame Arpel
  • Alain Bécourt: Gérard Arpel
  • Lucien Frégis: monsieur Pichard
  • Betty Schneider: Betty, la figlia della proprietaria di casa
  • Jean-François Martial: Walter
Doppiatori italiani

Mio zio (Mon oncle) è un film del 1958 scritto, diretto e interpretato da Jacques Tati, terzo della sua filmografia in veste di regista.

Trama

In una villa parigina ultramoderna e imponente abita, con la moglie ed il figlio di nove anni Gérard, il signor Arpel, ricco industriale e presidente della società "Plastac", borghese con una esistenza perfettamente ordinata, completamente preso dai problemi connessi con la sua attività d'industriale e con la ricerca di agiatezza da ignorare i più semplici creati dalla vitalità del figlio Gérard.

Anche la mamma, la signora Arpel, trascura il bambino perché il suo tempo e le sue energie sono dedicati completamente al compito di mettere in ordine e pulire continuamente e perfettamente la casa. In questo ambiente di perfezione appare frequentemente il fratello della signora Arpel, lo zio Hulot, per il quale Gérard mostra una predilezione che desta la gelosia del signor Arpel.

Lo zio Hulot è molto differente dai coniugi Arpel: vive con grande semplicità e quando viene a cercare Gérard il piccolo ne è felice, perché sa che lo zio lo farà uscire dalla monotonia della sua vita dove tutto è previsto e tutto si ripete automaticamente.

Per sottrarre Gérard all'influenza di questo zio così poco conformista, il signor Arpel dà a Hulot un posto nella sua industria mentre la signora Arpel pensa di dargli in moglie una sua vicina. Questi tentativi non hanno tuttavia il successo sperato e il signor Arpel prende una decisione radicale: Hulot sarà un rappresentante della società all'estero.

Tutta la famiglia lo accompagna alla stazione e gli addii sono rapidi, ma uscendo dalla stazione il signor Arpel inconsciamente ritrova l'attitudine familiare di Hulot verso Gérard.

Produzione

Primo film a colori di Jacques Tati, è stato girato tra il 10 settembre 1956 e il 25 febbraio 1957.[1]

Le riprese sono state effettuate negli Studios de la Victorine (ora Studios Riviera) a Nizza (villa degli Arpel), a Saint-Maur-des-Fossés (casa di Hulot) e a Créteil (fabbrica).[2]

  • Replica moderna del set di Villa Arpel
    Replica moderna del set di Villa Arpel
  • Un'altra veduta di Villa Arpel
    Un'altra veduta di Villa Arpel

Distribuzione

Il film è stato distribuito nel 1958.

Riconoscimenti

Nel 1958 il National Board of Review of Motion Pictures l'ha inserito nella lista dei migliori film stranieri dell'anno.

Note

  1. ^ (EN) Box office / business for Mio zio (1958), su imdb.com, Internet Movie Database. URL consultato il 29 agosto 2011.
  2. ^ (EN) Filming locations for Mio zio (1958), su imdb.com, Internet Movie Database. URL consultato il 29 agosto 2011.
  3. ^ (EN) Awards 1958, su festival-cannes.fr. URL consultato il 4-6-2011 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2013).

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