Nicola Cantalamessa Papotti

Nicola Cantalamessa Papotti

Nicola Cantalamessa Papotti, citato, a volte, semplicemente come Nicola Cantalamessa (Ascoli Piceno, 21 gennaio 1831[1] – Roma, 30 agosto 1910), è stato uno scultore italiano.

Busto di Thomas Appleton nella Public Library di Boston
La Vittoria alata nel Vittoriano di Roma

Biografia

Nato ad Ascoli Piceno nel 1831, dopo gli studi iniziali nelle scuole della città natale e presso l'atelier di scultura dei fratelli Emidio e Giorgio Paci[2], ove ebbe modo di manifestare la sua predisposizione per l'arte[2], trasferitosi a Roma, Cantalamessa frequentò l'Accademia di San Luca e fu allievo dello scultore Pietro Tenerani[2], professore e poi presidente dell'Accademia e, nella stessa città in via Sistina, aprì nel 1853 un proprio studio di scultura[2]. Nel 1877, come il suo maestro Tenerani, divenne accademico di San Luca[2].

Apprezzato ritrattista, lavorò presso la corte di Napoli, ove, per il re Ferdinando II realizzò l'opera Sant'Emidio che battezza Polisia, il suo primo successo[2], e poi negli Stati Uniti ove realizzò alcune opere funebri e partecipò anche alle esposizioni di Filadelfia (1876), Chicago (1893) e St. Louis (1904)[2].

Altri suoi lavori: il bassorilievo Il sogno di Giuseppe, uno dei quattro del basamento ottagonale della colonna dedicata all'Immacolata Concezione, posta tra piazza di Spagna e piazza Mignanelli a Roma[2], il monumento funebre ai coniugi Massoni nella navata di sinistra della chiesa di San Francesco di Ascoli Piceno, l'altorilievo di Maria Turris Fortitudinis posto sulla Torre Borgiana della Rocca di Subiaco[3], una delle Vittorie alate (sulla prima colonna trionfale a sinistra) del Vittoriano, ultima opera dello scultore[4].

Due gruppi scultorei di Cantalamessa, posti sulla facciata di Palazzo Koch, sede della Banca d'Italia in via Nazionale, furono rimossi nel 1931 per non pregiudicare la stabilità dell'edificio[2][5]. I gruppi furono raffigurati sul verso dei tagli maggiori emessi dalla Banca [5].

Tra i suoi alunni si contano il pittore friulano Giulio Justolin (1866-1930) e Lorenzo Cozza (scultore) (1877-1965). Morì a Roma, a settantanove anni, nel 1910.

Note

  1. ^ Questo è l'anno riportato nel Dizionario Biografico degli Italiani (riferimenti e link in Bibliografia). La scheda biografica nel sito "INPS per l'Arte" (Collegamenti esterni) indica il 1833.
  2. ^ a b c d e f g h i Fonte: M.C. Pavan Taddei, Dizionario Biografico degli Italiani, riferimenti e link in Bibliografia.
  3. ^ A.S.V. Acta Relat.Concilio, n. 770 B, pp.59 e sgg.
  4. ^ Vedi la notizia pubblicata sul quotidiano La Stampa il 30 agosto 1910. Riferimenti in Collegamenti esterni.
  5. ^ a b Banca d'Italia. Museo della banconota. Emissioni 1915-31. Archiviato il 29 novembre 2014 in Internet Archive.

Bibliografia

  • Maria Cristina Pavan Taddei, «CANTALAMESSA PAPOTTI, Nicola» in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 18, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1975.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Maria Cristina Pavan Taddei, CANTALAMESSA PAPOTTI, Nicola, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 18, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1975. Modifica su Wikidata
  • Lo scultore Cantalamessa in grave stato, quotidiano La Stampa, 30 agosto 1910, p. 5. Archivio storico. URL consultato il 6/06/2012.
  • La Vittoria alata di Nicola Cantalamessa Papotti sul Vittoriano di Roma dal sito della Presidenza della Repubblica. URL consultato il 6/06/2012.
  • Nicola Cantalamessa scheda biografica nel sito "INPS per l'Arte", Istituto nazionale della previdenza sociale. URL consultato il 16/11/2014.
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