Punto caldo di biodiversità

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Un punto caldo di biodiversità[1] è una regione geografica con una significativa riserva di biodiversità che è a rischio a causa dell'uomo. Norman Myers ha introdotto il concetto in due articoli pubblicati sul The Environmentalist nel 1988 e nel 1990, rivisto poi da Myers e altri in Hotspots: Earth's Biologically Richest and Most Endangered Terrestrial Ecoregions.

Per essere qualificata come un punto caldo della biodiversità una regione deve avere due criteri: deve contenere almeno lo 0,5% o 1.500 specie endemiche e deve avere perso almeno il 70% della sua vegetazione primaria. Nel mondo 34 aree sono classificate come hotspot.

Punti caldi per continente

Nord America, Centro America e Antille

Punti caldi di biodiversità.

Sudamerica

  • Isole Galápagos e Ecuador •5•
  • Ande tropicali •1•
  • Foresta amazzonica del Brasile •6•
  • Foresta costiera del Brasile •4•
  • Cile centrale •7•

Eurasia

Africa

Oceania

Note

  1. ^ Si veda:
    • Edward O. Wilson, La diversità della vita, edizioni Bur, 2011. ISBN 9788858601938.
    • Franco Pedrotti, Cartografia geobotanica, edizioni Pitagora, 2004 - pagina 191. ISBN 9788837114879.
    • Rita Colantonio Venturelli, Felix Müller, Paesaggio culturale e biodiversità: princìpi generali, metodi, ..., edizioni Leo S. Olschki, 2003. ISBN 9788822252722.
    • Roberto Cazzolla Gatti, Biodiversità. In teoria e in pratica, Edizioni libreriauniversitaria.it, 2014 - pagina 30. ISBN 9788862925365.
    • Edward O. Wilson, La diversità della vita, edizioni Bur, 2011. ISBN 9788858601938

Bibliografia

  • Myers N. et al. Biodiversity hotspots for conservation priorities. Nature 2000; 403: 853-858

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • Conservation International's Biodiversity Hotspots project, su conservation.org.
  • Mappa dei Biodiversity Hotspots (PDF), su conservation.org, Conservation International. URL consultato il 27 luglio 2017.
  • The Biodiversity Hotspots, su cepf.net, CEPF. URL consultato il 27 luglio 2017.
  • Biodiversity Hotspots (PDF), su cnrs.fr, CI. URL consultato il 27 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2017).
  • Global Conservation Maps
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