Scudo a cartoccio

Stemma a cartoccio (Potenza Picena)

In araldica, uno scudo a cartoccio (anche detto cartoccio, scudo accartocciato,[1][2][3] o cartiglio[2]) è una cornice dello scudo fortemente elaborata, circondata da innumerevoli arricciature, arricchimenti e grazie.[4]

La cornice a cartoccio circonda spesso uno scudo ovale[5] o uno scudo sagomato e la si trova specialmente nei monumenti, nelle sculture e nelle miniature per armonizzare uno stemma con i fregi, con i motivi architettonici o con il disegno generale della decorazione.[6]

Nell'araldica francese lo scudo a cartoccio è chiamato écu en cartouche o più semplicemente cartouche,[7] in quella inglese baroque shield[8], console o heraldic console, e in quella tedesca Kartuschenschild.[9]

Tuttavia è lecito notare che cartouche si può usare anche nell'araldica inglese, tuttavia non è consigliato dato che una figura simile ad un biglietto leggermente arrotondato prende lo stesso nome.[10]

Storia

La nascita dello scudo a cartoccio è sicuramente legata all'unione tra l'araldica e l'architettura. Il cartoccio veniva rappresentato soprattutto nell'ambito di chiese, di sepolcri, di palazzi e di dipinti.[11] Si è sviluppato soprattutto in epoca barocca,[11] intorno al XVII e XVIII secolo[12], con la creazione di scudi dalle forme complesse (gli scudi sagomati)[11] decorati con cornici dalle forme estremamente stravaganti.[11]

Alcuni autori ritengono che le volute riproducano le arricciature dei rotoli di manoscritti e pergamene e pertanto siano stati adottati in primis dai letterati e dagli uomini di legge[13], oppure riproducano le pelli di fiere di cui si rivestivano gli eroi della mitologia.[5] Tuttavia queste ultime ipotesi non sono totalmente comprovate e si considerano quelle elencate in precedenza come più veritiere.[12]

Disposizioni

Disegno del cartoccio

Il cartoccio può assumere moltissime forme poiché viene disegnato secondo il gusto dell'artista.[6]

Alcuni cartocci tendono più ad essere larghi (quest'ultimi di solito adottano forme per lo stemma semplici, come ad esempio cerchi), mentre altri cartocci tendono a generare tutte le grazie e le fantasie intorno ad una forma di scudo convenzionale.

  • Nel cartoccio dello stemma di Savona è visibile uno scudo a testa di cavallo (variante più appuntita). Il cartoccio si forma intorno allo scudo, senza invadere il disegno dello stemma.
    Nel cartoccio dello stemma di Savona è visibile uno scudo a testa di cavallo (variante più appuntita). Il cartoccio si forma intorno allo scudo, senza invadere il disegno dello stemma.
  • Lo stemma di Roma quando viene rappresentato nel suo cartoccio ha una forma ovale, altrimenti adotta lo scudo francese antico.
    Lo stemma di Roma quando viene rappresentato nel suo cartoccio ha una forma ovale, altrimenti adotta lo scudo francese antico.

Nei cartocci possono essere inserite figure umane[14] e volti[11][15] o altre decorazioni come ad esempio foglie[16].

Se il cartoccio è accompagnato da un motto, la lista può essere accorpata tra le arricciature del cartiglio stesso.[11][17][18]

La forma del cartoccio con tutte le sue arricciature, estremità e punte è una scelta riservata all'artista salvo caso in cui ne venga blasonata la forma precisa.[19]

Perciò, uno stemma formato con solo lo scudo, ma senza cartoccio, conforme alla blasonatura è araldicamente corretto[20], così come uno scudo con cartoccio conforme alla blasonatura.

Se la blasonatura di uno stemma è: partito d'oro e di rosso, al giglio d'azzurro nel primo, il tutto accartocciato, tutti i cartigli mostrati sono araldicamente corretti.

Un esempio può essere lo stemma di Pesaro:

  • Scudo di Pesaro.
    Scudo di Pesaro.
  • Stemma di Pesaro.
    Stemma di Pesaro.

Tutti e due gli stemmi sono corretti secondo la blasonatura,[21] spetta a chi dovrà utilizzare (e raffigurare) lo stemma scegliere quale.

Colori

Il colore del cartoccio quasi sempre è un metallo, solitamente l'oro (anche l'argento è presente ma più raramente). Sono poco comuni i colori come il rosso o l'azzurro.

Uso nell'araldica nobiliare

Molteplici famiglie nobili utilizzavano uno scudo a cartoccio per arricchire il proprio stemma. L'entrata di molte case appartenenti a famiglie nobili è decorata nella parte superiore con lo stemma della casata accartocciato.

Nell'araldica nobiliare spagnola l'uso del cartoccio è presente, ad esempio, nello stemma di Isabella Fernanda di Borbone-Spagna.

Uso nell'araldica civica

In Italia

In Italia alcune delle città più grandi (ad esempio Roma, Modena, Savona, Bologna e Pesaro) utilizzano uno scudo a cartoccio che riprende un emblema storicamente in uso per via di concessioni specifiche o di antichi privilegi e che in alcuni casi può essere sormontato dalla corona da marchese, da duca o da principe che ricorda le vicende del passato.

Il cartoccio è utilizzato da alcune province come quelle di Cosenza e di Massa-Carrara.

  • Stemma della provincia di Cosenza.
    Stemma della provincia di Cosenza.
  • Stemma della provincia di Bari in versione aulica
    Stemma della provincia di Bari in versione aulica
  • Stemma della provincia di Massa-Carrara
    Stemma della provincia di Massa-Carrara

Alcuni comuni hanno accorpato al cartoccio i rami d'alloro e di quercia previsti dall'araldica civica italiana[22] come ad es. Loano, Pesaro e Rapallo.

  • Lo stemma di Loano è un particolare tipo di cartoccio.[23]
    Lo stemma di Loano è un particolare tipo di cartoccio.[23]
  • Stemma di Savona
    Stemma di Savona
  • Stemma di Bologna
    Stemma di Bologna
  • Stemma di Calizzano
    Stemma di Calizzano
  • Stemma di Pietra Ligure
    Stemma di Pietra Ligure
  • Stemma di Rapallo
    Stemma di Rapallo

Ciò indica anche l'accorpamento delle corone al cartoccio, tuttavia ciò non sempre è fatto, dato che è comune nell'araldica civica italiana staccare la corona (che essa sia muraria o nobile) dallo stemma.

L'uso del cartoccio sui municipi

Dato che in epoca barocca[11] il cartiglio divenne più una forma dello scudo che una semplice cornice, e con la predilezione di quel tempo per forme stravaganti e ricche di grazie, molteplici comuni fecero scolpire il proprio stemma civico accartocciato dato che l'uso del cartoccio è fortemente legato alla decorazione architettonica.[11]

  • Il municipio di Sambuca Pistoiese ha sulla parte superiore della propria entrata lo stemma civico avvolto in un cartiglio, non presente nello stemma ufficiale.
    Il municipio di Sambuca Pistoiese ha sulla parte superiore della propria entrata lo stemma civico avvolto in un cartiglio, non presente nello stemma ufficiale.
  • Sul municipio di Alassio è raffigurato lo stemma cittadino intorno ad un cartoccio anche se non è previsto nello stemma civico ufficiale.
    Sul municipio di Alassio è raffigurato lo stemma cittadino intorno ad un cartoccio anche se non è previsto nello stemma civico ufficiale.
  • Lo scudetto di Alassio (così come lo stemma)[24] non è racchiuso in un cartiglio, ma è uno scudo sannitico.
    Lo scudetto di Alassio (così come lo stemma)[24] non è racchiuso in un cartiglio, ma è uno scudo sannitico.

Lo stemma di San Marino è avvolto da un cartoccio. San Marino e Andorra sono gli unici Stati europei che hanno lo stemma nazionale con il cartiglio.

In Francia

Nell'araldica civica francese l'uso del cartoccio è praticamente inesistente.

In Inghilterra

In Inghilterra viene favorito l'uso di altri ornamenti esterni[25], e il cartoccio non viene in genere adoperato. Tuttavia, il Commonwealth d'Inghilterra utilizzava uno scudo a cartoccio.

In Spagna

In Spagna alcune città utilizzano il cartoccio, come ad esempio Baza, El Astillero e Algeciras.

Note

  1. ^ Università del Carnevale by Velletri, su velletri-univercarnevale.it. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  2. ^ a b Gustavo Mola di Nomagno e Michelangelo Fessia (a cura di), Araldica, tra ostensione e identità di famiglie e comunità, Centro Studi Piemontesi, 2020, DOI:10.26344/ARABV, ISBN 978-88-8262-302-9. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  3. ^ Scudo accartocciato, su Finto: HERO. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  4. ^ Gli scudi, su Portale Araldica. Araldica, Genealogia, Cognomi Italiani. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  5. ^ a b Crollalanza, p. 161.
  6. ^ a b Tribolati, pp. 49-50.
  7. ^ Écu en cartouche, su Finto: HERO. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  8. ^ Finto: HERO: baroque shield, su finto.fi. URL consultato il 2 gennaio 2024.
  9. ^ Kartuschenschild, su Finto: HERO. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  10. ^ Finto: HERO: cartouche, su finto.fi. URL consultato il 2 gennaio 2024.
  11. ^ a b c d e f g h Filmato audio 22/10/2016_Massimo Ghirardi_Le Marche sugli scudi_parte 2/4, su YouTube, Carta Canta. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  12. ^ a b Camajani, p. 623.
  13. ^ Accartocciato, su Dizionari – Araldicacivica. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  14. ^ Stemma di Lecco.
  15. ^ Pavia.
  16. ^ Stemma di Roma (vedi sotto).
  17. ^ Stemma di Rapallo.
  18. ^ Stemma di Modena
  19. ^ Scudo a cartoccio - Vocabolario - Virgilio Sapere, su sapere.virgilio.it. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  20. ^ A meno che la blasonatura non indichi espressamente la presenza del cartoccio.
  21. ^ D'azzurro, alla rovere d'oro, con i rami incrociantisi in decusse, attraversata nel tronco da due fedi di carnagione, manicate di rosso, disposte una sull'altra, e da un listello caricato del motto "Perpetua et firma fidelitas"; alla campagna inquartata di argento e di rosso. Cfr araldicacivica.it.
  22. ^ Governo Italiano - Ufficio Onorificenze e Araldica, su presidenza.governo.it. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  23. ^ Nella blasonatura dello stemma del comune di Loano è indicata la presenza di un cartiglio mistilineo.
  24. ^ È da tener conto che lo scudetto è lo stemma senza ornamenti esterni (in questo caso i rami e la corona), mentre lo stemma contiene anche i rami e la corona.
  25. ^ Come ad esempio il manto, il piedistallo (può essere in marmo, di ferro o anche una pianura erbosa), e i supporti.

Bibliografia

  • Goffredo di Crollalanza, Enciclopedia araldico-cavalleresca, Pisa, presso la redazione del Giornale Araldico, 1876-77, p. 161.
  • Guelfo Guelfi Camajani, Dizionario Araldico, Milano, Ulrico Hoepli, 1921, p. 623.
  • Marc'Antonio Ginanni, Accartocciato, in L'arte del blasone dichiarata per alfabeto, Venezia, Guglielmo Zerletti, 1756, p. 22.
    «Vien detto dello Scudo fatto a Cartocci, che particolarmente da'Tedeschi si costuma, e dagl'Italiani.»
  • Felice Tribolati, Grammatica araldica, Milano, Ulrico Hoepli, 1904, pp. 49-50.

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