Teorema del ballottaggio

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Il teorema del ballottaggio prende il nome dal problema che originariamente si pone obiettivo di risolvere:

Data un'elezione con n {\displaystyle n} voti validi e due soli candidati A {\displaystyle A} e B {\displaystyle B} che ricevono rispettivamente a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} , dove a > b {\displaystyle a>b} (e a + b = n {\displaystyle a+b=n} ), qual è la probabilità che, nello spoglio dei voti, A {\displaystyle A} risulti in ogni momento (a parte ovviamente che all'inizio) strettamente in vantaggio su B {\displaystyle B} ?

Questa probabilità è a b a + b {\displaystyle {\frac {a-b}{a+b}}} , ovvero, espressa in percentuale, α β {\displaystyle \alpha -\beta } , dove α {\displaystyle \alpha } e β {\displaystyle \beta } sono rispettivamente le percentuali di voti di a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} .

Dimostrazione

Per dimostrare questo risultato, si può passare attraverso il principio di riflessione.

Sia n = a + b {\displaystyle n=a+b} (il numero di votanti). Partizioniamo T {\displaystyle T} , l'insieme di tutti i possibili scrutini (formalmente, di tutte le n {\displaystyle n} -uple ordinate di voti), in 3 sottoinsiemi:

  • N + {\displaystyle N^{+}} , che contiene tutti i possibili scrutini in cui il primo voto scrutinato va ad A {\displaystyle A} e che vedono, in un certo momento, una situazione di pareggio
  • N {\displaystyle N^{-}} , che contiene tutti i possibili scrutini in cui il primo voto scrutinato va a B {\displaystyle B} (siccome A nel complesso ha ricevuto più voti, va da sé che anche in questi scrutini si assiste, prima o poi, ad almeno una situazione di pareggio)
  • S {\displaystyle S} , che contiene tutti i possibili scrutini che vedono A {\displaystyle A} sempre in vantaggio (quelli che ci interessano)

Ad esempio, se prendiamo il caso in cui a = 7 , b = 4 , n = 11 {\displaystyle a=7,b=4,n=11} , e rappresentiamo ogni voto per A {\displaystyle A} con 1 e ogni voto per B {\displaystyle B} con -1 abbiamo che:

  • (1 1 -1 -1 1 -1 1 1 1 1 -1) N + {\displaystyle \in N^{+}} , perché 1+1-1-1=0,
  • (-1 -1 1 -1 1 1 1 -1 1 1 1) N {\displaystyle \in N^{-}} , perché il primo voto è per B {\displaystyle B} (e infatti -1-1+1-1+1+1=0), mentre
  • (1 1 -1 1 1 -1 1 -1 -1 1 1) S {\displaystyle \in S}

Si verifica facilmente che N + N S = T {\displaystyle N^{+}\cup N^{-}\cup S=T} .

A questo punto prendiamo una qualsiasi n {\displaystyle n} -upla in N + {\displaystyle N^{+}} . Supponiamo rappresenti uno scrutinio in cui la prima situazione di pareggio (può non essere l'unica) si realizzi dopo h {\displaystyle h} voti scrutinati. Se sostituiamo, nei primi h {\displaystyle h} campi della n {\displaystyle n} -upla, ogni 1 con un -1 e viceversa otteniamo una nuova ennupla che farà parte di N {\displaystyle N^{-}} (infatti questa sostituzione non altera il numero totale degli 1 e dei -1). Se invece applichiamo lo stesso procedimento ad un elemento di N {\displaystyle N^{-}} , otteniamo un elemento di N + {\displaystyle N^{+}} . Si verifica facilmente che quella ora descritta è una corrispondenza biunivoca tra questi due sottoinsiemi, che quindi necessariamente hanno la stessa cardinalità. Ovvero la probabilità che, scelto uno scrutinio possibile a caso, questo faccia parte di N + {\displaystyle N^{+}} , è uguale alla probabilità che faccia parte di N {\displaystyle N^{-}} (formalmente, questo si giustifica utilizzando la probabilità uniforme sull'insieme delle n {\displaystyle n} -uple a termini +1 e -1).

  • Grafico dell'andamento dello scrutinio per una n-upla appartenente a '"`UNIQ--postMath-0000002C-QINU`"'.
    Grafico dell'andamento dello scrutinio per una n-upla appartenente a N + {\displaystyle N^{+}} .
  • Grafico dell'andamento dello scrutinio per una n-upla appartenente a '"`UNIQ--postMath-0000002D-QINU`"'.
    Grafico dell'andamento dello scrutinio per una n-upla appartenente a N {\displaystyle N^{-}} .
  • Grafico dell'andamento dello scrutinio per una n-upla appartenente a '"`UNIQ--postMath-0000002E-QINU`"'.
    Grafico dell'andamento dello scrutinio per una n-upla appartenente a S {\displaystyle S} .
  • Riflettendo una n-upla appartenente a '"`UNIQ--postMath-0000002F-QINU`"', ne otteniamo una appartenente a '"`UNIQ--postMath-00000030-QINU`"'.
    Riflettendo una n-upla appartenente a N + {\displaystyle N^{+}} , ne otteniamo una appartenente a N {\displaystyle N^{-}} .

Ora non è difficile calcolare la probabilità che uno scrutinio scelto a caso faccia parte di N {\displaystyle N^{-}} , perché è semplicemente la probabilità che il primo voto scrutinato sia per B {\displaystyle B} , ovvero b n = b a + b {\displaystyle {\frac {b}{n}}={\frac {b}{a+b}}} , che è anche la probabilità che lo scrutinio faccia parte di N + {\displaystyle N^{+}} . La probabilità che non faccia parte di nessuno dei due, e che quindi faccia parte di S {\displaystyle S} , è: 1 2 b a + b = a + b 2 b a + b = a b a + b {\displaystyle 1-{\frac {2b}{a+b}}={\frac {a+b-2b}{a+b}}={\frac {a-b}{a+b}}} .

Un altro modo classico per dimostrare questo risultato sfrutta il principio di induzione.

Storia

Del problema del ballottaggio sono state studiate svariate generalizzazioni, in due direzioni:

  • i candidati non sono 2 ma un qualsiasi numero ( A 1 , A 2 , A m {\displaystyle A_{1},A_{2},\cdots A_{m}} con rispettivamente a 1 , a 2 , a m {\displaystyle a_{1},a_{2},\cdots a_{m}} voti a testa)
  • la differenza di consensi tra i due candidati non è espressa come differenza di voti o come percentuale ma come rapporto del numero di voti ottenuti (il candidato A {\displaystyle A} ha μ {\displaystyle \mu } volte più voti di B {\displaystyle B} )

Il teorema del ballottaggio viene spesso associato al nome di Joseph Louis François Bertrand, matematico francese del XIX secolo.

La rovina del giocatore

In uno spoglio già iniziato, in cui A {\displaystyle A} goda un margine di un vantaggio esiguo (rispetto al numero di voti ancora da scrutinare), la possibilità per B {\displaystyle B} di tornare momentaneamente in parità dipende da una dinamica simile a quella della rovina del giocatore, dove la probabilità, ad ogni estrazione, di una "vincita" per B {\displaystyle B} è approssimabile con il rapporto tra il numero di voti ancora da scrutinare di B {\displaystyle B} e quelli di A {\displaystyle A} : tuttavia, questa probabilità decresce con il procedere dello scrutinio, e la possibilità che il candidato B {\displaystyle B} torni in parità diventa nulla quando restano da scrutinare solo a b {\displaystyle a-b} voti.

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Collegamenti esterni

  • (EN) Eric W. Weisstein, Teorema del ballottaggio, su MathWorld, Wolfram Research. Modifica su Wikidata
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