Vegetarismo in India

Marchio vegetariano: Etichettatura obbligatoria in India per distinguere i prodotti vegetariani (sinistra) da quelli che non lo sono (destra).

In base al sondaggio del 2006 Hindu-CNN-IBN State of the Nation Survey,[1] il 31% degli indiani è vegetariano. Si nota che, nelle varie comunità, il vegetarianismo è più comune tra i gianisti e i brahmani con un'incidenza del 55%, mentre è meno frequente tra i musulmani (3%) e tra i residenti degli stati costieri. Altri sondaggi condotti dalla FAO[2] e dall'USDA[3][4] stimano un'incidenza tra il 20% e il 42% di vegetariani nella popolazione indiana. Inoltre, questi sondaggi indicano che anche gli indiani che mangiano la carne, la mangiano molto di rado, infatti meno del 30% di loro la mangia regolarmente, sebbene le ragioni siano principalmente culturali e solo parzialmente economiche.[4]

In India, il vegetarianismo è spesso sinonimo di latto-vegetarianismo. Molti ristoranti distinguono chiaramente tra l'essere "non-vegetariano", "vegetariano" o "esclusivamente vegetariano". Comunque nei ristoranti sono solitamente disponibili molte opzioni per i vegetariani (Shakahari: mangiatori di piante, in sanscrito). Ingredienti di origine animale (diversi dal latte e dal miele), come ad esempio lo strutto, gelatina e il brodo di carne non sono utilizzati nella cucina tradizionale.

Note

  1. ^ The food habits of a nation Archiviato il 4 marzo 2011 in Internet Archive. The Hindu
  2. ^ 2.3 Growth and Concentration in India Archiviato il 17 agosto 2018 in Internet Archive. FAO Document Repository
  3. ^ Passage to India Archiviato il 26 novembre 2013 in Internet Archive. USDA
  4. ^ a b The Elephant Is Jogging: New Pressures for Agricultural Reform in India Archiviato il 28 dicembre 2006 in Internet Archive.
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