Faida di Taurianova

La faida di Taurianova è avvenuta nel comune di Taurianova tra il 1989 e il 1991, provocando 32 morti, e ha visto contrapposte le 'ndrine dei due paesi che erano stati accorpati per formare Taurianova, ovvero gli Zagari-Avignone-Viola-Fazzalari di Jatrinoli e gli Asciutto-Neri-Grimaldi di Radicena[1]. L'accaduto ha eco nazionale e internazionale soprattutto per le modalità con cui sono avvenuti gli ultimi omicidi nel 1991. A seguito di tale cruenta faida il Governo dell'epoca approva un decreto legge contro le infiltrazioni mafiose negli enti locali[2], una risposta forte alla violenza e prepotenza dei mafiosi che specie nei piccoli centri comprime significativamente la democrazia.

Le premesse

Il pretesto per la faida fu la morte per overdose da eroina di Felice Zagari, figlio del capobastone Rocco Zagari e fratello di Giuseppe, Pasquale e Carmelo Zagari[3]. Zagari aveva comprato la dose da Vincenzo Maisano, spacciatore affiliato alla 'ndrina Neri, che venne ucciso il 9 febbraio 1989.[1]

La faida

Da questo episodio nacque la faida, che proseguì con la morte di Rocco Neri, avvenuta il 2 luglio 1989, e quella di Gaetano Neri, ucciso poco tempo dopo al confine tra Valle d'Aosta e Piemonte. Il 22 maggio 1990 avviene l'assassinio di Domenico Giovinazzo, nipote e successore del boss Giuseppe Avignone, ammazzato assieme a Francesco Rositano[4]. Il 30 giugno del 1990 viene ucciso Francesco Asciutto ad opera di Ernesto Fazzalari e dei fratelli Giuseppe, Guerino e Antonio Avignone.[5][6][7]

Il 2 maggio 1991 Rocco Zagari si sta facendo fare la barba dal barbiere, quando un killer, armato di semi-automatica calibro 7,65mm, fa esplodere diversi colpi che lo inchiodano sulla sedia con il volto ancora insaponato dalla schiuma[8]. Il giorno dopo arriva la vendetta trasversale: quattro morti, tutti legati da vincoli di parentela con membri della cosca contrapposta, ma incensurati. Tra questi c'è un salumiere, che si chiama Giuseppe Grimaldi: uno dei killer prende il coltello del salumiere e gli taglia la testa, poi, la lancia per aria, in mezzo alla strada e gli altri si divertono a fare il tiro a segno; sono all'aperto, a due passi dalla piazza del paese e ci sono almeno venti persone che assistono alla tragica scena della testa mozzata e poi colpita dai proiettili[9][10][11][12]. Gli autori della strage saranno individuati successivamente in Ernesto Fazzalari, Marcello Viola e Pasquale Zagari, che una settimana dopo tenteranno senza successo di uccidere anche gli altri famigliari di Grimaldi, nello specifico la moglie Luciana Laruffa e i figli Roberto di 24 anni e Rosita di soli 14 anni, che verranno feriti nella loro abitazione[6][13]. Un terzo figlio, Vincenzo di 20 anni, unico con precedenti penali della famiglia e probabile reale obiettivo dei killer, era stato arrestato poco prima a Genova.[14][15][13]

I primi arresti

Il 17 marzo 1992 vengono arrestati 16 persone inerenti alla faida, di cui 11 a Taurianova (famiglie Zagari, Viola, Fazzalari, Giovinazzo, Alampi e Grimaldi) e 6 a Genova (famiglie Asciutto, Grimaldi, Sorrenti, Reitano, Comandè e Maiolo) e 1 a Siena (Maiolo)[16].

Conclusione

La pace sarebbe avvenuta nel carcere di Palmi, durante una riunione della Provincia che costringeva i Grimaldi a non perseguire più la faida[17][18][19]. Alla fine delle ostilità, lo scenario criminale locale si riassettò in favore dei Zagari-Avignone-Viola-Fazzalari.[20]

Da quel momento alcuni esponenti della famiglia dei Grimaldi si pentirono tra cui Roberto e Salvatore Grimaldi ma anche Annunziato Raso e Gaetano Albanese e ciò fece scaturire l'operazione Taurus delle forze dell'ordine[17][19].

Alla conclusione dell'operazione Taurus, nel 1996 si ricostruiscono tutti i fatti legati alla faida[21][22][23][24][25][26][17][19].

Il 26 giugno 2016, dopo 20 anni di latitanza, Ernesto Fazzalari viene arrestato dai Carabinieri di Reggio Calabria, del Gruppo Intervento Speciale e dello Squadrone "Calabria", in una casa di campagna a Molochio[17][19].

Note

  1. ^ a b Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, ISBN 88-8101-373-8.
  2. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/06/05/su-taurianova-la-scure-di-scotti.html?ref=search
  3. ^ 'Ndrangheta, la faida di Taurianova e la mattanza del "venerdi nero" - LA STORIA, su reggio.gazzettadelsud.it. URL consultato il 25 febbraio 2022 (archiviato il 25 febbraio 2022).
  4. ^ Sconfitta la vedova della mafia, introvabili i killer del marito, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 25 febbraio 2022 (archiviato il 25 febbraio 2022).
  5. ^ A CALABRIA SUD LA FAIDA DI TAURIANOVA
  6. ^ a b Fazzalari, il machete e la testa decapitata. Chi è il superboss arrestato dai carabinieri, su corriere.it. URL consultato il 24 febbraio 2022 (archiviato il 24 febbraio 2022).
  7. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/09/18/taurianova-altri-morti-in-agguati-della.html
  8. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/03/assassinato-taurianova-ex-consigliere-dc.html?ref=search
  9. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/05/taurianova-ndrangheta-legge-la-strage.html
  10. ^ Come comanda il clan, su crocchette.blog.kataweb.it, 6 agosto 2007. URL consultato il 10 ottobre 2010.
  11. ^ Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, p129 e p148, ISBN 88-8101-373-8.
  12. ^ http://www.sisde.it/sito%5CRivista24.nsf/stampe/5 Archiviato il 14 maggio 2009 in Internet Archive. L'origine del decreto legge 31 maggio 1991, n. 164, Rivista N.24 settembre-dicembre 2002, SISDE
  13. ^ a b Così hanno decapitato mio marito, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 25 febbraio 2022 (archiviato il 25 febbraio 2022).
  14. ^ Samarcanda - Collegamento dai luoghi della Faida di Taurianova
  15. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/14/la-faida-di-taurianova-arriva-anche-nel.html
  16. ^ CON LA TESTA MOZZATA FECERO TIRO AL BERSAGLIO, in Repubblica.it. URL consultato il 10 ottobre 2010.
  17. ^ a b c d Arrestato sull'Aspromonte il boss della 'ndrangheta Ernesto Fazzalari, in Repubblica.it, 26 giugno 2016. URL consultato il 26 giugno 2016.
  18. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/06/27/armi-e-cavalli-di-razza-le-passioni-del-boss-sfuggito-a-dieci-agguati20.html
  19. ^ a b c d Fazzalari, il machete e la testa decapitata. Chi è il superboss arrestato dai carabinieri, in corriere.it, 26 giugno 2016. URL consultato il 14 dicembre 2017.
  20. ^ Indagine “Roccaforte” Sezione A/C Genova (PDF), su casadellalegalita.org. URL consultato il 25 febbraio 2022 (archiviato il 25 febbraio 2022).
  21. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1996/06/29/Cronaca/NDRANGHETA-172-ORDINI-DI-CUSTODIA-CAUTELARE-A-REGGIO-CALABRIA_101100.php
  22. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1996/06/29/Cronaca/NDRANGHETA-172-ORDINI-DI-CUSTODIA-CAUTELARE-A-R-CALABRIA_164300.php#
  23. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1996/06/29/Cronaca/NDRANGHETA-172-ORDINI-DI-CUSTODIA-CAUTELARE-A-R-CALABRIA-2_164500.php#
  24. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1996/06/29/Cronaca/NDRANGHETA-172-ORDINI-DI-CUSTODIA-CAUTELARE-A-R-CALABRIA-3_164600.php
  25. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1996/06/29/Cronaca/NDRANGHETA-172-ORDINI-DI-CUSTODIA-CAUTELARE-A-R-CALABRIA-4_172400.php#
  26. ^ 'NDRANGHETA: 172 ORDINI DI CUSTODIA CAUTELARE A R. CALABRIA (5)

Voci correlate